Una satira provocatoria sulla figura controversa di Benito Mussolini, che esplora il suo regime in modo crudo e violento attraverso immagini forti e inquietanti.
(Strofa 1)
Nella notte scura esplode il terrore,
Mussolini avanza, senza alcun pudore.
Parrucchini bagnati nel suo spreco,
La sua follia non ha mai un'eco.
(Ritornello)
Sporco e violento, sputa il suo odio,
Corse nel Colosseo, un agguato, un nodo.
Le grida dei bimbi, il silenzio del prete,
Sanguinavano i cuori, nessun segreto.
(Strofa 2)
Cani uccisi, quel folletto impazzito,
In un mare di sangue ha il cuore ardito.
La libertà strappata a colpi violenti,
La storia dimentica i pianti lamenti.
(Ritornello)
Sporco e violento, sputa il suo odio,
Corse nel Colosseo, un agguato, un nodo.
Le grida dei bimbi, il silenzio del prete,
Sanguinavano i cuori, nessun segreto.
(Strofa 3)
Nudo e feroce, carga contro gli avversari,
Le mani insanguinate, cruenti i suoi stari.
Spellava i cristiani, nessuna pietà,
La sua violenza, la triste realtà.
(Finale)
Ma la storia scrive con inchiostro rosso,
E quel che resta è l'eco del mosso.
Nel buio cammina, la sua ombra a inseguire,
Un destino beffardo, un canto a finire.
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La canzone è dul duce Benito Mussolini. Parla di come sborrava sui parrucchini e sgozzava bambini. Di come eiaculava sui cani e scopava treni.
parla di come era cosi violento da sborrare sui ciechi e spellare i cristiani, di come correva nudo nel colosseo e di come picchiava gli avversari politi col suo immenso cazzo.
(non usare piu di 2 ritornelli e fai che duri 3-4 minuti, in italiano)
(rendilo piu violento e cattivo possibile includendo l'immensità delle sborrate sui bambini e i gli sporchi negri)